Australia Report # 2. La Base

Il cielo è plumbeo a Brisbane, fa molto caldo e pur non essendo un fumatore accanito nella piccola area fumatori all’aperto mi succhio letteralmente una Marlboro. Achille arriva con la sua Volvo vintage, carichiamo il bagaglio e via verso Byron Bay. Il primo impatto è stato che tutto è molto simile agli Stati Uniti, viabilità, segnaletica e Mc Donalds e tutto quanto fa States. Diciamo che sembra di guidare su una highway della Florida. Passati il confine del Queensland e approdati nel New South Wales, lo stato di Sydney per capirci, il paesaggio cambia totalmente, nente più case, centri commerciali ed edifici industriali, ma una fitta vegetazione e anche molto variegata, il verde esplode ovunque. Lungo la strada da lontano si staglia la cima del Mount Warning, pare che la depressione geologica vicino è causata da un ex vulcano e che questa conformazione in questa zona ha generato almeno tre microclimi, foresta pluviale, conifere e tropicale tutto insieme, davvero uno spettacolo della natura in una delle rapprsentazioni più pompose, e poi ad est si scorge il grande mare, l’Oceano.
Arrivati a Byron Bay, la vista della spiaggia e delle due baie divise dal caratteristico faro che segnala la punta più ad Est dell’Australia, è grande spettacolo. Byron è un posto turistico rinomato e qui, più che in qualunque altro posto si vive e si lavora in pantaloncini, maglietta e scalzi. Achille mi porta al cottage che ha prenotato per il mio soggiorno, ci accoglie Laura la padrona, di sicure discendenze inglesi, classica ragazzona pane e burro, bionda occhi azzurri come nel vostro immaginario è una donna inglese, gentile mi spiega il funzionamento delle cose mi da le chiavi e ci saluta. Il cottage è carino, con giardino e ha tutto quello che serve ed è molto gradevole.
Giro alla spiaggia uno spot per surfisti detto il “Wreck” perchè poco distante dalla riva affiora un relitto. Achille si fa un’oretta di surf e io mi godo il tramonto al suono dei tamburi dei musicisti di strada. Ora il jet lag si fa sentire, vado a collaudare il comodo letto del cottage.
Pure se si è così lontano, sul posto non senti le 16000 miglia e passa che mi dividono dall’Italia.
Il primo flash: qui sembra tutto easy, la gente sorride ed è tutto slow life. Vediamo…..

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